domenica 7 febbraio 2010

la forza che guarisce

Facciamo una distinzione tra il corpo, che si ha e la carne, che si è. In questo modo ogni membro, ogni funzione guarda all'uomo tutto intero: il piede è l'uomo tutto intero che cammina, la mano è l'uomo tutto intero che agisce, la testa è l'uomo tutto intero che pensa, il cuore l'uomo tutto intero che sente.
La respirazione non è semplicemente un approvvigionamento di ossigeno; considerata da un punto di vista personale è un movimento tra l'alto e il basso, tra l'interno e l'esterno, un movimento che è simultaneamente un incontro. Ci offriamo e raccogliamo nuovamente. Ci apriamo e ci chiudiamo. Riceviamo e diamo. Quello che prendiamo in alto è la luce che penetra l'oscurità del basso e che rinasce da questo incontro. Nella natura questa luce è il sole ed ha una forza terapeutica se ci apriamo totalmente ad essa.
Il maestro Hakuin dava ai suoi discepoli questo consiglio: immaginare un vaso sul capo dal quale cola un liquido chiaro e fresco sulla testa, le spalle, il tronco, le braccia, le gambe e la punta dei piedi. Nell'espirazione questo liquido scende, fresco e guaritore, lungo il corpo, portando via con sè tutto ciò che è doloroso. Nell'inspirazione il vaso sulla testa si riempie di nuovo e con l'espirazione il suo liquido guaritore scende di nuovo su di noi.
K.G.Durckheim  Sagesse et amour

(traduzione Maresa)

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