domenica 18 aprile 2010

nominare le cose, il punto di vista di Cristina Campo

"Un tempo il poeta era là per nominare le cose: come per la prima volta, ci dicevano da bambini, come nel giorno della Creazione. Oggi egli sembra là per accomiatarsi da loro, per ricordarle agli uomini, teneramente, dolorosamente, prima che siano estinte. Per scrivere i loro nomi sull'acqua: forse su quella stessa onda  levata che fra poco le avrà travolte. Un parco ombroso, il verde specchio di  un lago corso da bei germani dorati, nel cuore della città, della tormenta di cemento armato. Come non pensare guardandolo: l'ultimo lago, l'ultimo parco ombroso? Chi non è conscio di questo non è poeta di oggi".
Cristina Campo

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