mercoledì 2 dicembre 2009

una mostruosa anomalia

Con questa immagine Georges Bataille descriveva il tormento che era all'origine de L'azzurro del cielo, romanzo scritto nel 1935 e tenuto per decenni nel cassetto.
Riscopro ora le emozioni che ho provato leggendolo molti anni fa:
turbamento, l'equivalente di lacrime e riso, rabbia, comunicazione nella sua necessità urgente e violenta.

Lo stesso autore afferma: "Più o meno ognuno di noi è legato ai racconti, ai romanzi che gli rivelano le molteplici verità della vita. Solo i racconti, letti a volte come in delirio, lo pongono davanti al destino. Il racconto che rivela le possibilità della vita non richiama necessariamente, ma può richiamare, un momento di rabbia, senza il quale l'autore resterebbe cieco a quelle possibilità eccessive. Ne sono convinto: solo la prova asfissiante, impossibile dona all'autore il mezzo di spingere lontano la sua visione. Come si può perdere tempo su libri alla cui creazione l'autore non sia stato manifestamente costretto?"

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