mercoledì 18 novembre 2009

è la forma che mi spinge a domandarti

è la forma
che mi spinge a domandarti
non indugiare tra le coltri?
è la tenebra che s'infittisce
e la mascella tua svela
o la vela
che sul mare domani
coprirà il tuo volto?
stolto, non afferrarmi
come una pannocchia,
non sono matura per esser
da te
mangiata
o divorata
divino poeta,
non sono una meta e nemmeno
il percorso,
smuovo, lo si direbbe apposta,
le cornici ai quadri,
li accarezzo come un futuro,
se guardo oggi, se oggi muoio,
morirò domani,
e l'altro domani, ancora.
e ancora
ti rimiri
in me
e non ti accorgi
che siamo soli in un bosco
dove un mulino rotto
bighellona con l'acqua
e la percuote con pale che
ai nostri occhi
sono i peccati del mondo.
avvicinati a me, che ti possa
toccare,
non rimirare, annusa l'aria
e aspira chi odora di vita.
tra breve la spiaggia
e la sosta,
finita.
(Stanzas)

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