mercoledì 18 novembre 2009

meraviglia



il tempo della reciproca appartenenza dell'uomo con le cose, della coesistenza, ovvero un tempo originario nel quale:

«II pensiero era oggetto di percezione interna, non era pensato, ma sentito, per così dire veduto, udito come fenomeno esterno. Il pensiero era essenzialmente rivelazione, non era inventato ma imposto, o convincente per la sua diretta realtà. Il pensare precede la primitiva coscienza dell'Io, che ne è piuttosto l'oggetto che il soggetto».
(C.G. Jung, Gli archetipi dell'inconscio collettivo)

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