domenica 17 gennaio 2010

madre

Madre, potesse aprirsi come uno scalpello
Il turbinoso ruotare delle mandibole,
senza ferirci o annientarci, senza fiamme
a distruggerci,
la feritoia finalmente intatta,
ossa e nervi al loro posto,
in un crescendo di suoni acuti, schiaffi
all’acqua che scorre di nuovo,
il tuo corpo e il mio, separati
(Cuore provvisorio)

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